Molti studi evidenziano un legame tra la glicemia alta e Alzheimer.
Normalmente si associano livelli di glicemia alta con malattie come obesità e diabete, il morbo di Alzheimer è meno noto ma i pazienti diabetici hanno un rischio più elevato di ammalarsi di questa malattia molto diffusa e purtroppo ancora oggi incontrastabile.
La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue.
Il glucosio riveste un’importanza fondamentale per il nostro organismo e conseguentemente per il nostro benessere in quanto, trasportato dal sangue, dona a tutte le cellule del corpo il vitale fabbisogno energetico.
I valori della glicemia sono tenuti naturalmente entro dei parametri di normalità , quando purtroppo ciò non avviene si rischia di incorrere nello sviluppo di alcune patologie, prima fra tutte il diabete di tipo 2 con conseguenze devastanti per molti organi tra cui i reni, gli occhi , le arterie del cuore.
E’ sempre bene controllare i valori della glicemia soprattutto se concorrono dei fattori di rischio come componenti ereditarie , obesità, stress, assunzione di alcune tipologie di farmaci.
Opportuno per la prevenzione e per la cura della glicemia alta è prestare molta attenzione al nostro stile di vita evitando la sedentarietà, praticando quindi degli sport, ricorrendo a un’alimentazione sana in cui non abbondino carboidrati, dolciumi, bevande gassate, alcolici, prediligendo l’assunzione di fibre, di proteine e ricorrendo a integratori naturali che costituiscono un valido aiuto nel mantenere normali i valori della glicemia.
Oggetto di quest’articolo è però la relazione che molti studi hanno dimostrato tra alterazione della glicemia alta e Alzheimer, una patologia neurologica irreversibile che colpisce il cervello e che porta progressivamente il malato alla perdita dei suoi ricordi e alla totale dipendenza da altri.
Sebbene la causa prima resta ancora sconosciuta i soggetti diabetici sono maggiormente predisposti allo sviluppo del morbo poiché un eccesso di glucosio nel sangue danneggia un enzima chiamato MIF coinvolto nella risposta infiammatoria che avviene all’esordio della malattia.
Il glucosio e i prodotti della sua degradazione possono danneggiare le proteine nelle cellule tramite una reazione chiamata “glicazione”.
A tal proposito una ricerca pubblicata sul sul “The Journal of Clinical Investigation”, attesta che elevati livelli di glucosio nel sangue possono aumentare rapidamente i livelli di beta-amiloide, un componente chiave delle placche cerebrali tipiche dei malati di Alzheimer.
Ed è proprio l’accumulo di queste placche che diventa una guida precoce della complessa serie di modifiche causate dall’Alzheimer nel cervello.
Tornando alla Glicemia alta e Alzheimer : la malattia di Alzheimer è in aumento, tanto da divenire una vera piaga per l’ammalato e per le persone che di esso si occupano, riveste quindi fondamentale importanza conoscerne le cause in modo da intervenire anche in maniera preventiva ed è evidente che la relazione tra glicemia alta, anche in assenza di diabete, e possibilità di sviluppare il morbo induca ulteriormente a prestare notevole attenzione ai valori della glicemia, perché i danni che derivano da alterazioni assumono carattere di drammaticità.
Concludendo vogliamo inserire in quest’articolo un piccolo tributo a quanti soffrono di questa malattia e a coloro che gli sono vicini.
Messaggio di autore anonimo visto davanti al letto di un paziente di Alzheimer :
“Non chiedermi di ricordare,
non cercare di farmi capire.
Lasciami riposare, fammi capire che sei con me,
baciami sulla guancia e tienimi la mano.
Sono confuso ben oltre la tua concezione,
sono triste e sofferente e perso.
Tutto quello che so è che ho bisogno di te,
stai con me a tutti i costi.
Non perdere la pazienza con me,
non imprecare, rimproverarmi o sgridarmi.
Non riesco a dirti perché mi comporto così,
non posso essere diverso, anche se ci provo.
Ricorda solo che ho bisogno di te,
che la parte migliore di me se n’è andata.
Ti prego di non evitare di starmi vicino,
amami finché la mia vita se ne va.”
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